Questa mattina presso la nostra Azienda Agricola associata “Boragno Marco” di Castelnuovo Magra il primo lancio di insetti antagonisti indigeni
I problemi legati alle cimici coinvolgono, purtroppo, agricoltori e produttori appartenenti a diversi comparti cardine dell’economia spezzina e ligure: dal floricolo e florovivaistico all’ortofrutticolo, dal vitivinicolo all’olivicolo. Proprio per questo, come Coldiretti ci siamo attivati per dar vita al primo lancio di Anastatus bifasciatus e Trissolcus basalis – predatori naturali indigeni della cimice verde e della cosiddetta “cimice dei boschi”, oltre che della cimice asiatica, ormai tristemente presente sulle colture regionali – all’interno di aziende agricole socie debitamente selezionate nel corso delle attività di consulenza messe in atto nell’ambito della Misura 2 del PSR 2014-2022.
“Così facendo – spiegano Marco Lucchi e Paolo Campocci, Presidente e Direttore di Coldiretti La Spezia – è stato possibile dar vita a una particolare strategia di lotta biologica che punta a contenere la problematica delle cimici, in particolare della cimice asiatica, in maniera totalmente naturale e a impatto ambientale zero”. Nel concreto, ciò avviene mediante il rilascio in campo di insetti utili attraverso il cosiddetto "lancio aumentativo”, con cui avviene “un aumento della popolazione dei suddetti insetti utili indigeni in campo – spiegano i tecnici della Coldiretti – per parassitizzare le uova delle cimici”.
La sperimentazione in provincia di La Spezia
La sperimentazione ha coinvolto oggi tutta la Liguria, da ponente a levante, con l’Azienda Agricola “Boragno Marco” di Castelnuovo Magra che ha chiuso la sperimentazione con l’ultimo lancio della giornata, alle 11:00. “Il lancio di Anastatus bifasciatus e Trissolcus basalis – concludono Lucchi e Campocci – ha avuto luogo grazie all'importante lavoro di monitoraggio messe in atto da Coldiretti nell’ambito della suddetta Misura 2 del PSR regionale a fianco delle imprese dell’intero territorio, finalizzato proprio a individuare le aree a rischio e la biologia dell’insetto sull'areale spezzino e ligure”.